Circa dieci anni fa, in pieno periodo universitario, mi ritrovai a parlare del grande cinema di Krzysztof Kieślowski con un'amica nonché compagna di studi. Fino a quel momento conoscevo poco dell'indimenticabile regista: a parte le informazioni sulla sua carriera e sul suo stile ottenute attraverso i vari volumi accademici consultati, avevo visto giusto un paio di lavori legati al progetto "Decalogo". Serena, questo il nome della ragazza, spostò a un certo punto la conversazione sulla cosiddetta "Trilogia dei colori", di ...
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Il blog di Alessandro Basile