“Faccia da jazz”, per ragazzi e non solo

Avvicinarsi ai trent'anni, diventare grandi ha, per assurdo, qualche vantaggio. Quale? Notare che amici di vecchia data cominciano a fare strada, o almeno a togliersi delle soddisfazioni. Un po' di mesi fa è stato pubblicato per conto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia "Faccia da jazz", un romanzo di formazione niente male (chi abita a Roma può trovarlo sugli scaffali della libreria Notebook in viale Pietro De Coubertin, altrimenti c'è il web). L'autore è Gualtiero Titta, scrittore, sceneggiatore e compositore di ...

Spies (Coldplay)

Non sono un grande estimatore dei Coldplay. Credo anzi che abbiano ottenuto un po' troppo in termini di successo per quelle che sono le qualità individuali dei componenti della band e, soprattutto, per i dischi rilasciati dagli esordi a oggi. Ho provato a sentire gli album che vanno da "Mylo Xyloto" in poi: sono sincero, produzioni davvero mediocri. Sopravvalutati inoltre "X&Y" e il successivo "Viva la Vida or Death and All His Friends". Per me Chris Martin e soci hanno ...

Amenábar e la genialità di “Apri gli occhi”

"Apri gli occhi" ("Abre Los Ojos"). Secondo lungometraggio di Alejandro Amenábar. Raramente sono stato così tanto impressionato da un film. Non solo una trama complessa, impeccabile e perfetta per i "tempi" cinematografici. Penso che la bravura di Amenábar si possa individuare in altri aspetti. Intanto parliamo di un film che non ha sbavature nel montaggio, così come nelle riprese, nella fotografia e nelle musiche. Ma soprattutto questa pellicola rimane compatta, non fa registrare parentesi prevedibili e scontate. Credo sia ...

Il Mare Verticale (Paolo Benvegnù)

Il Mare Verticale di Benvegnù è un brano di rarissima bellezza. È una canzone talmente perfetta che non ci si stanca mai di ascoltarla. Potente e al contempo ammaliante, questo pezzo racchiuso nel disco "Piccoli Fragilissimi Film" colpisce per via di una concretezza che è nel testo, ma è anche nella musica. Un Benvegnù ispiratissimo tira quindi fuori dal cilindro un vero pezzo da "novanta". I brividi salgono fin dai primi accordi di pianoforte, e poi crescono a dismisura quando ...

Amos Lee, qualcosa di vicino alla perfezione

Ho una certa predilezione per i cantautori statunitensi. Non solo per quelli della vecchia guardia, ma anche per i "nuovi". Chi mi conosce bene lo sa: sono sempre alla ricerca di autori interessanti, intendo gente che abbia qualcosa da dire sia a livello testuale sia a livello musicale. Ammiro moltissimo quelli che tenendo i piedi ben saldi nella tradizione cercano ogni tanto di contaminare il proprio sound attraverso l'utilizzo di spunti elettronici (penso ad Iron & Wine, Sufjan Stevens, José ...