Non avevo dubbi sul fatto che Pino Marino, cantautore romano discograficamente attivo da vent'anni, avrebbe dato alle stampe un nuovo grande album. Eppure, per quanto lo ascolti ormai con frequenza da circa un mese, il suo "Tilt" pubblicato lo scorso 30 ottobre finisce per sorprendermi e incantarmi ad ogni ascolto. Ammetto di essere di parte, di non essere imparziale, di essere un vero ammiratore di questo artista così coerente, saggio e talentuoso pronto a scrivere e a rilasciare raccolte di ...
“Abbey Road”, un punto di non ritorno
Ho semplicemente un debole per "Abbey Road". È un disco a cui sono affezionatissimo. Credo sia uno dei primi album che ho cominciato a sentire per intero, anche indipendentemente dalla presenza nei paragi dei miei genitori. Ricordo ancora quanto fui colpito dalla sua copertina strepitosa. Quei quattro tizi in fila sulle strisce pedonali, John Lennon davanti a tutti con i suoi capelli lunghi e il vestito bianco. E poi, ovviamente, Paul McCartney. L'unico sbarbato, con sigaretta in mano e piedi ...
“Gorilla” di James Taylor, album divino
Tra i fuoriclasse indiscussi del folk americano c'è per forza di cose James Taylor. La sua voce incantevole, le melodie uniche che riesce tessere, quelle musiche tanto limpide quanto profonde: ci vuole pochissimo ad innamorarsi del suo stile. Taylor in casa mia è sempre stato presente. I miei genitori sono suoi estimatori da decenni e già dall'infanzia ho cominciato ad avere a che fare con i tanti dischi rilasciati dal cantautore soprattutto ad inizio carriera. Taylor è così dannatamente bravo ...
Il Fabi che torna
Ho appreso la notizia quasi per caso e con un po' di ritardo. Ero a lavoro e navigando in rete sono finito sulla pagina Facebook ufficiale di Niccolò Fabi, uno dei miei cantautori italiani preferiti in assoluto. Un'immagine grande e carica di suggestione, poche righe come suo solito per anticipare un qualcosa d'importante. Ebbene, anche il buon Niccolò si appresta a tornare sulle scene, dando alle stampe un cd nuovo di zecca, destinato ad essere il seguito ideale di quel gioiello ...
“Thickfreakness” e i quei Black Keys devastanti
In questi ultimi giorni sono andato a ripescare un po' di dischi comprati tempo addietro e non più ascoltati di recente. Sonic Youth, Damien Rice, Aerosmith, Pearl Jam, ZZ Top: roba splendida, progetti assai differenti l'uno dall'altro. L'unico "problema" di quando cominci ad avere un'infinità di dischi in casa è che poi non solo non hai modo di sentirli tutti, ma ti dimentichi di possedere degli autentici gioielli che per lunghi periodi ti hanno accompagnato. Indubbiamente "Thickfreakness" dei Black Keys ...