Dopo cinque stagioni di fila su Radio Onda Rossa, nel 2013 ho sentito l’esigenza di provare una nuova esperienza radiofonica. L’obiettivo era sempre quello di continuare a fare il dj, e quindi parlare poco e mettere tanta musica. Nel mese di ottobre mi capitò di leggere un annuncio in rete in cui c’era scritto che una storica radio capitolina stava cercando nuovi speaker per rinnovare il proprio palinsesto. Quella radio era Radio Antenna Suono, fondata nel lontano 1985 da Giulio Ferretti.
Feci alcune settimane di prova per prendere confidenza con il mixer e per ricevere feedback dagli ascoltatori, passando canzoni a ripetizione in orari notturni. Dopodiché il buon Ferretti mi chiese se avevo un programma da proporre, e così gli parlai di un format molto semplice che ambivo a fare da sempre: un programma dedicato alla musica italiana, non necessariamente pop o rock o d’autore, ma semplicemente “buona”.
Volevo in pratica strutturare una trasmissione attraverso la quale far conoscere a tante persone cantautori e gruppi spesso e volentieri poco blasonati, ma a mio avviso validi e talentuosi. Raccontare le storie di queste persone, contemplarne le singole parabole artistiche: questo volevo fare. A Ferretti l’idea piacque, e quindi iniziai subito a preparare le scalette e a scegliere con attenzione i protagonisti di cui parlare.
Così nacque “Retrospettive”, con cui esordii l’11 dicembre dedicando un’intera puntata a Riccardo Sinigallia. Ventitré dirette e tanti begli attestati di stima che mi hanno dato la certezza che un format del genere si possa proporre anche in futuro ad altre emittenti, magari pure più seguite di Radio Antenna Suono. Del resto le persone vogliono le storie, e raccontandole nel modo giusto possono venire fuori cose interessanti.
Pezzi
Il blog di Alessandro Basile