Uscito nel marzo del 2024, “Il fiato sul collo” è il mio terzo romanzo ufficiale, come i precedenti “Brividi d’estate” e “Gli imprevisti della vita” rilasciato per conto della casa editrice piemontese Echos Edizioni. Si tratta di un libro che ha avuto una lunga gestazione, considerando che la prima stesura è avvenuta tra l’agosto e il settembre del 2020.
Di fatto è la prima cosa che ho scritto a livello di romanzi, poi per diversi motivi sono stati pubblicati prima i già citati “Brividi d’estate” e “Gli imprevisti della vita”. In seguito all’uscita di quest’ultimo libro, avvenuta nella primavera del 2023, ho recuperato il manoscritto de “Il fiato sul collo” per lavorare con attenzione sulla punteggiatura e sullo stile, senza stravolgere più di tanto una struttura a mio avviso abbastanza solida.
Nel corso della stessa estate mi sono preso circa un mese e mezzo per rileggerlo a fondo, soffermandomi su ogni singolo aspetto. Un passaggio necessario, poiché avendolo scritto con un po’ di inesperienza mi sono sentito in dovere di rafforzarlo in alcuni punti, così da renderlo maggiormente maturo.
La storia è abbastanza semplice, perché è il racconto della sciagurata vicenda che ha come protagonista Morena Grassi, trentenne romana che si guadagna da vivere prestando servizio di notte in un locale al Foro Italico. Poche settimane dopo aver iniziato a frequentare Alessio Fresi, ragazzo toscano a Roma per prendersi una laurea in Lettere, viene coinvolta in una losca operazione di spaccio di droga, ritrovandosi quindi intrappolata in una situazione terribile e difficile da gestire.
Un libro a cui sono legato soprattutto per il fatto che, nel rileggerlo, mi tornano in mente i caldi pomeriggi dell’estate del 2020, quando chiuso in casa, con la pandemia che bussava alla porta, decisi di sviluppare un soggetto apparsomi in sogno. Un vero e proprio salto nel buio, intrapreso però con la giusta determinazione.
Pezzi
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