Qualche giorno fa mi sono tolto un bello sfizio, un acquisto rinviato più volte da quando sono andato a convivere con Francesca ormai più di due anni fa.
Non ho mai avuto una chitarra tutta mia. Quando vivevo con i miei potevo imbracciare in qualsiasi momento i vari modelli custoditi in casa da mio padre, grande amante delle elettriche in quanto appassionato di generi quali blues, jazz, fusion, funky.
Di chitarre acustiche non ne sono mai girate tante in casa Basile. Ricordo qualche classica, abbastanza elementare, e una bellissima Ovation, una semiacustica suonata anche da Fabrizio De André nel corso della sua carriera, soprattutto negli anni Novanta.
Essendo un patito della canzone d’autore, ma anche del folk di matrice angloamericana, non potevo che puntare proprio un’acustica. E così, tra le tante chitarre in vendita da Your Music, sono stato rapito dalla bellezza e dal suono caldo di questo gioiello visibile in testa all’articolo.
Mai sentito parlare del marchio Tanglewood, sono sincero. Ma in fin dei conti poco importa: non sono un musicista professionista e non mi aspettano concerti dal vivo in futuro, tantomeno eventuali registrazioni da effettuare in uno studio di incisione. L’acquisto di una chitarra è stato perlopiù dettato dalla volontà di strimpellare un po’ nel tempo libero, tutto qui.
Mi è sempre piaciuto, con mia moglie, andare a recuperare gli accordi di qualche canzone famosa per provare ad eseguire delle – discutibili – cover in un contesto privato.
Ecco, con questa bella chitarra, a cui bisogna ancora dare un nome, penso proprio che tale consuetudine si ripeterà tante volte. Spero solo che non daremo più di tanto fastidio agli altri inquilini del palazzo. Di sicuro staremo attenti ai volumi, impegnandoci in esecuzioni quanto più decenti.
Poi, chi lo sa, magari riuscirò a comporre qualcosa e a riprendere un discorso interrotto più di dieci anni fa. D’altronde il ruolo di autore di canzoni e di paroliere mi attrae ancora oggi.
Staremo a vedere. O meglio, a sentire.
Alessandro
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