L’ho divorato nel vero senso della parola “Ti ho dato un bacio mentre dormivi”, magnifico romanzo d’esordio firmato da un artista che per me resta davvero un punto di riferimento non solo a livello musicale, vale a dire Pacifico, al secolo Gino De Crescenzo. Nel 2016, dopo aver dato alle stampe quattro deliziosi dischi e aver curato i testi di decine di canzoni di successo incise da illustri colleghi, questo signore qui ha spiazzato tutti pubblicando un libro di assoluto spessore.
La notizia dell’uscita di questo lavoro mi entusiasmò, per l’effetto novità e per la certezza che anche nelle vesti di romanziere il buon Gino non avrebbe deluso le attese. E infatti le buone previsioni vennero ampiamente rispettate: in poche settimane completai la lettura di “Ti ho dato un bacio mentre dormivi”, rapito dalla struggente storia narrata e dalla scrittura sontuosa, elegante e potente dell’autore.
Sono passati sette anni dall’uscita di questo libro, ma tutto mi è rimasto impresso nella mente: le scene più forti, quelle più dolci, i periodi brevi con dentro l’essenziale, la punteggiatura sapiente, le parole mai banali e sempre al punto giusto. Pur essendo un esordiente, Pacifico si presentò al pubblico con un’opera matura e valida sotto ogni aspetto.
Ho regalato delle copie di questo romanzo ad alcuni amici, certo del fatto che avrebbero apprezzato il pensiero. E così è stato. Anche Francesca, la mia compagna, è rimasta piacevolmente colpita dallo stile di Gino e dallo sviluppo della storia da lui elaborata. E lei, devo ammetterlo, è sempre piuttosto critica in quanto lettrice esigente. Ciò significa che “Ti ho dato un bacio mentre dormivi” ha delle potenzialità tangibili.
Per la cronaca, circa un anno e mezzo fa questo ragazzo a un passo dai sessant’anni ha pubblicato un nuovo libro. “Io e la mia famiglia di barbari”. Non proprio un romanzo, quanto il racconto delle vite dei suoi avi più bizzarri e particolari. Bellissimo progetto editoriale, che consiglio come il sopracitato “Ti ho dato un bacio mentre dormivi”.
Narrativa di qualità, roba capace di deliziare lettori più esperti e navigati. Parole che mangiano, che si fanno mangiare. Una pagina tira l’altra, perché la voglia di capire come va a finire si innesca, si genera ben presto.
Alessandro
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