“Cecità” di José Saramago, opera letteraria sensazionale

Tra i libri più travolgenti, singolari, spiazzanti e intriganti che abbia mai letto c’è indubbiamente “Cecità” (“Ensaio sobre a Cegueira”) di José Saramago. Il testo, pubblicato nella metà degli anni Novanta, è una delle opere di maggior successo, e di maggiore notorietà, del grandissimo letterato, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1998. A proposito di “Cecità”, devo ringraziare per forza di cose Francesco Muzzioli, docente presso La Sapienza: fu durante un corso da lui tenuto in triennale che io e tanti miei compagni venimmo a conoscenza di una pubblicazione simile.
Purtroppo mi sfugge il nome esatto del corso tenuto da Muzzioli, in ogni caso le varie lezioni in aula erano incentrate sulla critica letteraria, di questo ne sono certo. Di “Cecità” ci parlò in uno degli ultimi incontri prima dell’inizio della sessione invernale d’esami (era l’autunno del 2008). Nel presentarci con grande cura il genere distopico, tra i testi a suo avviso più significativi c’era proprio “Cecità”, che in effetti conserva molti degli elementi tipici di quel particolare filone. Bastò capire le linee essenziali della trama per interessarsi immediatamente al libro, tra l’altro possibile argomento d’esame.
Riuscii a leggere “Cecità” nei primi giorni del 2009. Ricordo che la lettura fu appassionata e rapida. La vicenda narrata, ovvero l’improvvisa proliferazione di casi di cecità in una città non specificata, non poté non colpirmi. E a colpirmi furono anche la scrittura dell’autore, con una punteggiatura volutamente inusuale e delle descrizioni tanto forti quanto efficaci, i tratti misteriosi di alcuni personaggi, l’ambientazione e i dialoghi.
Appena aprii il volume e cominciai a leggere le pagine iniziali, percepii un desiderio insolito di andare avanti con rapidità per capire quali pieghe avesse preso il racconto. Non sempre mi è capitato di leggere con così tanta foga un romanzo. “Cecità”, da questo punto di vista, fu un qualcosa di inaspettato. Si tratta di un testo magistrale, frutto di genialità assoluta, e da tempo sono tentato di andarlo a rileggere.
Davvero un ottimo lavoro, esemplare per tanti motivi. È uno dei libri che consiglio di più ad amici e conoscenti, e in passato l’ho regalato a tante persone. A chi fosse in cerca di qualcosa di bello ed emozionante per il mese di agosto, in cui capita di dedicare parecchie ore della giornata alla lettura, direi senza esitazioni di andare in una qualsiasi libreria e di assicurarsi una copia dello straordinario “Cecità”, firmato da un autore che manca tantissimo.

Alessandro

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