“Le guarigioni”, Kim Rossi Stuart impeccabile anche come scrittore

“Le guarigioni” è il primo – e ad oggi unico – libro realizzato da Kim Rossi Stuart, indubbiamente uno degli attori italiani in attività più bravi, completi e preparati. Il volume è stato pubblicato per conto de La Nave di Teseo nel gennaio del 2019 e contiene cinque storie diverse, tutte molto coinvolgenti e ben strutturate.
Ricordo che il progetto editoriale in questione attirò la mia attenzione ancor prima di uscire: già leggendo il comunicato che Fosforo Press – l’ufficio stampa chiamato a promuovere l’opera – inviò nelle settimane precedenti al suo arrivo nelle librerie, mi ritenni felice e curioso al tempo stesso per la pubblicazione. Questo perché ho sempre ritenuto Rossi Stuart un personaggio interessante, ben più “vero” di tanti altri sui colleghi blasonati. Diciamo che continuo a considerarlo un uomo dotato di sensibilità e profondità, quindi penso sia uno che abbia delle cose da dire, ed è giusto che si attivi per farlo, senza necessariamente mettersi dietro a una macchina da presa.
Il libro l’ho letto due estati fa. Sarebbe meglio dire che l’ho divorato due estati fa: la potenza e la validità dei racconti dell’autore, scritti con uno stile notevole e per nulla ripetitivo, scontato, mi folgorarono a tal punto da riuscire a terminare la lettura nell’arco di un paio di giornate trascorse al mare, nelle vicinanze di Roma.
Insomma, si tratta di un volume estremamente intrigante. Ancora oggi sono dell’idea che Rossi Stuart abbia individuato e sviluppato delle storie così mature da riuscire a “rapire” il lettore, anche quello forse meno entusiasta di approcciarsi a “Le guarigioni”.
Per quel che ricordo (è passato già un po’ di tempo dalla lettura, e sono seguiti tanti altri acquisti), il volume riesce a fornire dei ritratti piuttosto dettagliati dei protagonisti e della loro psicologia. I toni sono prevalentemente drammatici, con vicende delicate e in bilico che, nella maggior parte dei casi, tendono a naufragare. C’è una malinconia di fondo evidente, e il risultato è che questa finisca per rendere ancora più suggestivi i cinque racconti.
Non posso che consigliarlo. La lettura de “Le guarigioni” mi ha semplicemente entusiasmato. Avessi tempo, lo rileggerei da capo. Sul serio.

Alessandro

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