In un momento abbastanza incerto e complicato per l’intero Paese, desolante per le sorti della musica italiana di qualità che resta puntualmente ai margini, uno degli artisti più validi in circolazione, ovvero Lucio Leoni, sceglie di pubblicare un nuovo album. Da poche ore è infatti disponibile in rete “Dove sei Pt. 1”, successore dell’ottimo “Il lupo cattivo” risalente al 2017 e destinato, nei prossimi mesi, ad essere completato da una seconda parte (ben tre le anteprime che si sono susseguite da dicembre in poi, vale a dire Mi dai dei soldi, frutto di una curiosa e ben riuscita collaborazione con Andrea Cosentino, Il fraintendimento di John Cage e Il sorpasso, impreziosita da un travolgente duetto con il rapper C.U.B.A. Cabbal).
Credo che rilasciare in queste settimane così surreali un disco d’inediti, impossibile da promuovere sotto l’aspetto concertistico, sia indice di grande coraggio. Come già fatto da altri colleghi, il talentuoso songwriter romano avrebbe potuto tranquillamente congelare tutto e posticipare l’uscita del lavoro di un po’, magari optando per mesi più “comodi” come ottobre o novembre. Invece, andando controcorrente, il buon Lucio ha preferito far sentire appena possibile al pubblico gli otto grandi pezzi che costituiscono il suo terzo progetto discografico, escludendo “Baracca e burattini” licenziato con lo pseudonimo di Bucho. Certo, è indubbio che proporre musica nuova nel maggio del 2020 possa pure rivelarsi un’intuizione singolare dal momento che le uscite scarseggiano, dunque il poco ricambio potrebbe far accendere ancor di più i riflettori su una release italiana a prescindere dal genere musicale. Vero è che le canzoni di Lucio e di altri cantautori legati, come lui, alla scena alternativa nostrana faticano a raggiungere un numero troppo elevato di ascoltatori perché le radio più gettonate prediligono materiale abbastanza scadente e patinato. Alla luce di tutto ciò, non resta che sperare negli algoritmi di Internet e nel vecchio e immortale passaparola affinché parecchia gente possa porre la propria attenzione su questo delizioso disco.
“Dove sei Pt. 1” è un album sontuoso, figlio di una scrittura come sempre originale e di spessore. Tutto è curato nei dettagli, i pezzi appaiono incisivi in virtù di musiche variegate e ricercate. Convincente il sound costruito dall’autore insieme a un gruppo di musicisti piuttosto sensibili nonché preparati. A livello di testi, Lucio mostra un’eccellente padronanza del linguaggio che, unita a una rara creatività, gli consente di dare vita a degli episodi tanto maturi quanto singolari. Il livello generale è alto e onestamente non avevo dubbi. Spiccano pezzi dolci e intimisti come Treno e Mongolfiere, mentre i ritmi si fanno concitati quando è il turno di tracce come la già citata Il sorpasso e Atomizzazione. Pregevole la resa di Dedica, incisa con Francesco Di Bella dei 24 Grana. Da brividi l’apertura affidata a Il fraintendimento di John Cage, a mio avviso uno migliori brani in assoluto firmati sino ad oggi da Lucio.
Considerando la bellezza del lavoro e la mia stima per la persona che lo ha ideato, senza dimenticare la professionalità di tutte le persone coinvolte in fase di registrazione, non posso che augurare il meglio a “Dove sei Pt. 1”. Spero davvero che riesca ad arrivare a decine di migliaia di ascoltatori, riuscendo addirittura a stregarli al punto tale da indurli poi a comprarne una copia (so che il disco sarà reperibile in formato fisico tra qualche settimana). Poi, quando sarà riattivata la macchina dei concerti, mi auguro con tutto il cuore che Lucio e la sua band riescano ad inanellare una lunga serie di date. D’altronde, in quanto ai live, con “Il lupo cattivo” è andata abbastanza bene.
Alessandro
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