“Quel pomeriggio di un giorno da cani”

Ci sono film talmente ben riusciti e coinvolgenti capaci di restare impressi nella mente di chi li guarda anche solo una volta. Per quanto mi riguarda, è impossibile non includere in questa “categoria” una pellicola da brividi come “Quel pomeriggio di un giorno da cani” (“Dog Day Afternoon”).
Seppur ad inizio carriera in ambito cinematografico, Al Pacino è reduce da una serie di performance travolgenti. “Panico a Needle Park”, “Il padrino”, “Lo spaventapasseri”, “Serpico”: opere magistrali in cui l’attore americano dimostra di avere talento e carisma.
Sidney Lumet decide di puntare su di lui nel momento in cui ci sono i presupposti per portare sul grande schermo un testo semplice eppure efficace. Il risultato è strepitoso. La pellicola ha una trama impeccabile, i tempi sono incalzanti. In più Al Pacino regala al pubblico un’interpretazione da urlo.
Davvero un capolavoro, parola di uno che ha visto tutto, o quasi, di Lumet.
Che film pazzesco.

Alessandro

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