Impossibile restare indifferenti di fronte a un pezzo come Quelli che benpensano. Se una traccia del genere mi scuote ancora oggi, figuriamoci quando nel lontano 1997 venne rilasciata come singolo: ore e ore a sentirla, a ricantarla, a cercarla in radio, cambiando continuamente le stazioni, oppure in televisione, sperando in un passaggio del video ufficiale su Mtv o Tmc 2.
Suono esaltante, testo mozzafiato, ritornello letale: credo che solo questi tre elementi riescano a far comprendere le potenzialità di una canzone destinata, per forza di cose, a sfondare. Se a tutto ciò si unisce poi un videoclip del genere, dissacrante e d’impatto, le chiacchiere stanno davvero a zero. Il buon Frankie Hi-Nrg Mc, al secolo Francesco Di Gesù, era semplicemente in stato di grazia sul finire degli anni Novanta: lo testimonia la coerenza del disco che racchiude Quelli che benpensano, ovvero “La morte dei miracoli”.
L’ascolto di questo pezzo genera in me un misto di leggerezza e nostalgia. Mi porta inevitabilmente indietro nel tempo. Mi ricorda non solo come si promuoveva la musica un ventennio fa, ma anche quanto era importante in quel periodo il videoclip. Ogni tanto sorvolo completamente sulla presenza di Riccardo Sinigallia in Quelli che benpensano. Caspita, a pensarci è davvero assurdo. Riccardo è unico, c’è poco da fare. Nel successo ottenuto da tanti artisti sul finire del secolo scorso c’è proprio il suo zampino. Spettacolo.
Buon Natale e a presto.
Alessandro
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