“Caffè News” è il magazine con cui ho cominciato a scrivere e grazie al quale mi sono inserito nel giornalismo. La mia collaborazione con questa testata, non registrata al tribunale ma primo esempio in Italia di citizen journalism, ha preso vita nel 2009, in maniera decisamente inaspettata.
Nell’estate di quell’anno ero seriamente intenzionato a fare giornalismo, o almeno ad iniziare a praticarlo. Ricordo che ero molto motivato e volenteroso, però non avendo contatti non sapevo affatto a chi rivolgermi e da dove partire.
Una mattina d’agosto, mentre preparavo un esame di storia medievale per l’università in programma a settembre (e andato poi malissimo), girovagando per la rete trovai un sito molto carino, ovvero Piccoli Giornalisti.
Così, entrato sul portale, andai a finire in una sezione dedicata agli annunci: lasciai lì i miei contatti inserendo una breve descrizione (chi ero, cosa cercavo, di cosa volevo occuparmi e così via). Pochi giorni dopo ricevetti un messaggio da parte del direttore di “Caffè News” Paolo Esposito, che proprio in quel periodo stava cercando nuove penne per il magazine.
Neanche una settimana e già ero a tutti gli effetti parte integrante della redazione. Sono partito scrivendo di musica, ma poi mi sono concesso anche qualche articolo di teatro e cinema, mondi che conosco abbastanza bene e che ho esplorato soprattutto grazie agli studi universitari. Insomma, già all’epoca era chiara una mia predilezione per il settore della cultura, ambito che poi non ho più abbandonato.
Per “Caffè News” ho scritto una quantità incredibile di pezzi, oltre centocinquanta in tre anni e mezzo. Ho realizzato diverse interviste (Calibro 35, Pino Marino, Francesco Forni, Bud Spencer Blues Explosion), ma mi sono anche cimentato nella scrittura di recensioni di dischi, di editoriali e di articoli di approfondimento. Per diversi mesi sono stato anche il Responsabile della Comunicazione della rivista.
Esperienza semplicemente fondamentale.
Pezzi
Il blog di Alessandro Basile