Prima o poi arriva il momento in cui un appassionato di musica, avvicinandosi all’opera di Lucio Dalla, si confronta con quella triade micidiale di cd rilasciati nel 1977, nel 1979 e nel 1980. “Com’è Profondo Il Mare”, “Lucio Dalla” e “Dalla”. Dischi grandiosi, che hanno avuto un successo enorme e meritato. In quel periodo l’artista bolognese era in un vero stato di grazia e basta dare un’occhiata alle scalette dei tre cd per comprenderne la bellezza e la qualità. Non tanto la sperimentazione, quanto la concretezza e la buona riuscita globale dei pezzi hanno premiato il Dalla di fine anni Settanta.
Sono davvero molti i componimenti di quel periodo a cui resto legato ancora oggi. Però, se devo sceglierne uno, opto per Cara. Perché è una canzone unica a mio avviso. Una di quelle canzoni che ti scuotono, che racchiudono le sensazioni, i colori e le sonorità di quel particolare periodo storico. Un testo eccezionale, una musica dolcissima, un inciso che commuove, e una splendida interpretazione canora da parte di Dalla. Romanticismo e lucidità da vendere. Brividi veri per questa gemma della musica italiana. Onore al grande Lucio e alla sua mente.
Alessandro
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