Sono molto dispiaciuto per l’esonero di Garcia. Mi rammarica il fatto che la sua esperienza sulla panchina della Roma finisca qui. Tuttavia capisco che non c’erano neanche più i presupposti per andare avanti. Quando i risultati non arrivano, i giocatori non ti seguono più e la società non ti sostiene non ha davvero senso proseguire. Lui ha cercato di professare grinta e sicurezza fino all’ultimo, ma non è servito. Va via una persona che ha provato riportare la Roma in alto. Titoli non sono arrivati, solo due secondi posti, raggiunti in maniera ben diversa.
Mi piace ricordare i primi mesi di Garcia nel calcio italiano, con quella bellissima Roma che tra l’estate e l’autunno del 2013 fece splendide cose. Poi le cose hanno cominciato a girare male. Infortuni pesanti (quello di Strootman su tutti), scelte tattiche non sempre idonee, poca predisposizione a rivedere il modulo quando sarebbe servito, brutti scivoloni europei e dichiarazioni non del tutto opportune.
Peccato, perché gestendo diversamente alcune soluzioni si sarebbe potuto fare di più. Non è andata così, pazienza. Ora torna Spalletti. Il che un pizzico di gioia la dà. Mi preoccupo soltanto perché è da vedere se e quanto riuscirà a fare meglio di Garcia in un ambiente difficile, con un presidente assente e con una rosa costruita male. Vedremo.
Alessandro
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