“Magneti” e il pop elegante di Mario Venuti

Non è semplice produrre un pop raffinato che sia al contempo godibile e immediato. Mario Venuti ha questa grande capacità, la stessa che da anni gli consente di realizzare canzoni non solo belle e potenzialmente radiofoniche, ma anche caratterizzate da una certa ricerca, tanto testuale quanto sonora. La grande cura per i dettagli gli ha permesso nel tempo di sfornare dei dischi bellissimi. Ce n’è uno che riascolto sempre volentieri, ed è “Magneti”.
“Magneti” uscì all’inizio del 2006, subito dopo la partecipazione del cantautore siciliano al Festival di Sanremo di quell’anno (ad accompagnarlo c’era la band Arancia Sonora). Sul palco dell’Ariston Venuti portò una canzone bellissima: Un Altro Posto Nel Mondo. Brano delizioso, ispirato. Come ispirato è tutto l’album, che fu anticipato dal lancio del singolo Qualcosa Brucia Ancora, pezzo frizzante, dinamico, costruito con saggezza.
Va detto che nell’album ce ne sono molte altre di canzoni valide (È Stato Un Attimo, Anni Selvaggi, la stessa Magneti). Insomma, un lavoro davvero impeccabile, almeno nel suo genere. Del resto in quel periodo Venuti era particolarmente creativo sia come cantautore che come autore.
Il ritorno sulle scene con “Grandimprese”, album del 2003, diede nuovi stimoli all’artista siracusano, che negli anni successivi non solo pubblicò eccellenti lavori in studio (“Magneti”, la raccolta “L’Officina Del Fantastico”, “Il Recidivo”), ma scrisse anche splendide canzoni per alcuni colleghi, basti pensare a Echi D’Infinito per Antonella Ruggiero ed Estate In Città per Raf.
Davvero un bravissimo artista, uno che sa perfettamente cosa voglia dire fare del buon pop senza risultare scadente e prevedibile.

Alessandro

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