Penso che ci sia solo da alzare le mani di fronte a Paolo Conte e alla sua opera. L’eleganza che contraddistingue il linguaggio e la musica dell’artista piemontese è devastante. Ci si può perdere nei suoi dischi e nelle sue canzoni. A me accade con il bellissimo “Una Faccia In Prestito” del 1995, produzione eccezionale dell’Avvocato.
Favolose le atmosfere dell’intero disco, così come quelle di Epoca, il primo brano in scaletta. Quei fiati, quella progressione di accordi di pianoforte, il cantato unico e affascinante di Conte. Meraviglia pura, da ascoltare e riascoltare senza sosta.
Giù il cappello.
Alessandro
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