
Circa dieci anni fa mi capitò tra le mani un disco bellissimo intitolato “Apotheke” e firmato da un certo Simone Olivieri, musicista e cantautore dotato di estrema raffinatezza in termini di scrittura e di produzione. Piacevolmente sorpreso dalla qualità di quel lavoro, scrissi e pubblicai una recensione entusiasta su “MusicOff”, rivista online con cui collaboravo in quel periodo.
Dopodiché persi un po’ di vista l’artista in questione, pur rimanendo legato a quel suo lavoro tanto intimista quanto ispirato, un disco davvero notevole in quanto ricolmo di poesia e di sensibilità: un’impeccabile raccolta di grandi canzoni originali.
All’inizio di quest’anno, in maniera del tutto inaspettata, ho ricevuto una mail dallo stesso Olivieri, pronto a informarmi della pubblicazione di un nuovo album, registrato tempo addietro e rimasto nel cassetto per un po’.
Incuriosito dal progetto, non ho fatto altro che collegarmi alla piattaforma da lui segnalata e lasciarmi andare all’ascolto della versione digitale del disco, intitolato “Miracoli”.
Come già avvenuto con il precedente “Apotheke”, anche in questo caso l’impatto è stato sensazionale: una grande emozione ascoltare i dieci pezzi in scaletta, registrati tra il 2015 e il 2016 e contraddistinti sempre da quell’approccio folk e delicato, molto influenzato dal cantautorato americano del nuovo millennio, con arpeggi sognanti e testi pregevoli cantati con naturalezza.
Non posso che lodare questo “Miracoli”, ispirato dall’inizio alla fine e per nulla stucchevole nelle sue atmosfere calde, quiete, confortevoli. Se in “Apotheke” si ravvisava una maturità importante, anche nel suo ideale seguito è possibile riscontrare qualità e concretezza, oltreché ispirazione e voglia di sperimentare.
Al giorno d’oggi non se ne sentono proprio di dischi così, almeno nel nostro Paese, dove nella maggior parte dei casi si cercano sonorità tristi e posticce e melodie finte, abominevoli, raccapriccianti. Grazie al cielo “Miracoli” va in tutt’altra direzione, puntando alla bellezza, alla poesia, all’autenticità.
Da Miracoli a domino a Carità, da Luci all’alba a Lampo, senza dimenticare Faro e la conclusiva Tutte le parole: davvero tanti gli episodi pregevoli, così intensi ed emozionanti da trasportare l’ascoltatore nell’ovest più lontano, in praterie assolate e in vallate verdi e silenziose, battute da un vento fresco.
Un disco capace di trasmettere pace e candore. Un gioiello che merita di avere la giusta visibilità, perché perdersi una pubblicazione del genere sarebbe un grande peccato.
Alessandro
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