Avrei voluto scrivere questo post un paio di mesi fa, ma il poco tempo a disposizione non mi ha consentito di buttare giù qualcosa di ragionato e di sensato.
In realtà, sia per la fretta che per i sentimenti contrastanti che mi pervadono da settimane, mi viene difficile anche ora abbozzare delle considerazioni fluide e strutturate rispetto al momento difficile che sta vivendo a livello calcistico la Roma.
Sicuramente posso dire di essere molto preoccupato per quella che è l’attuale posizione di classifica del club, perché ritrovarsi così vicino alla zona retrocessione dopo dodici giornate di campionato è a dir poco allarmante: incredibile il fatto di aver vinto appena tre partite, tutte in casa tra l’altro. Perciò, ad oggi, l’unica speranza è che nel giro di poche settimane si riescano a raccogliere parecchi punti così da risalire in fretta la china. Cosa non semplice, poiché le prossime due avversarie saranno Napoli e Atalanta.
Indubbiamente sono stato spiazzato dall’esonero di Daniele De Rossi avvenuto a settembre, così come mi aveva sorpreso, nel gennaio scorso, la decisione della proprietà di mandare via José Mourinho, per quanto in quel periodo i giocatori non lo stessero seguendo affatto. Penso che Daniele avrebbe meritato maggior fiducia dopo un inizio di campionato deludente: nulla mi toglie dalla testa la certezza che, piano piano, la sua Roma sarebbe riuscita a ingranare e a costruire un buon gioco e a farsi valere, cercando almeno di lottare per un posto in Champions League.
Purtroppo la famiglia Friedkin non la pensava in questo modo, e forse dietro quell’esonero c’è stato altro. Detto ciò, sono convinto che un giorno Daniele tornerà a sedersi su quella panchina e a riprendersi quello che gli è stato strappato all’improvviso, lasciando tutti di stucco.
Adesso, dopo i risultati deludenti ottenuti da Ivan Juric, bisogna risollevarsi in fretta. Non credo che per un gigante come Claudio Ranieri sarà semplice spronare una squadra del genere, che come dicono molti appare costruita male e poco tenace a livello di testa.
In ogni caso, siamo comunque nelle mani del Mister, pronto a dare tutto se stesso da qui alla fine della stagione, prima di ricoprire un ruolo dirigenziale.
Un club tanto importante ha bisogno di basi solide, perché così non si può andare avanti. Servono dirigenti validi e affidabili per intraprendere un percorso virtuoso, tramite il quale far riavvicinare i tifosi e ottenere dei risultati concreti. Se Dan e suo figlio Ryan non entrano in quest’ottica, sarà davvero arduo vedere in futuro una Roma competitiva.
C’è bisogno di una proprietà più presente, vicina alla squadra. Non si può comandare a distanza, di questo ne sono certo. Fa male registrare certi risultati in appena tre mesi di gare ufficiali.
Urge una svolta in campo, ma anche dal punto di vista direzionale credo sia il caso di rivedere un po’ di cose. Se le cose non girano come devono ai piani alti, tutto si ripercuote in maniera negativa anche sul campo di gioco. E il solo Ranieri non può bastare. I tifosi non possono più aspettare.
Alessandro
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