Facendo un po’ di ordine in casa, ho ritrovato casualmente un vecchio dvd dati regalatomi tempo addietro da un caro amico. Un disco risalente al 2006, quindi abbastanza datato. All’interno sono ancora presenti centinaia di scatti realizzati nel corso di quell’estate mitica, trascorsa ovviamente a Pescara insieme agli amici di sempre.
Effettivamente fu una stagione molto divertente quella, piena di esperienze sensazionali che ricordo con estremo piacere. Il fatto di essere appena diciottenne all’epoca, lascia intuire la spensieratezza con cui ebbi l’opportunità di vivere quell’estate segnata dall’incredibile vittoria dei Mondiali di calcio tedeschi da parte della nostra Nazionale: un’impresa indimenticabile, capace di generare emozioni uniche nella testa di un patito di pallone come il sottoscritto.
Fino alla fine delle superiori l’arrivo dell’estate coincideva con la partenza da Roma per Pescara, la mia seconda città. Lì, ospite dei miei nonni, trascorrevo praticamente tutte le vacanze scolastiche, arrivando all’inizio di giugno per andare via soltanto alla fine di agosto. Lo so che sono ripetitivo, e che questa cosa l’avrò già scritta infinite volte su questo blog. Ma quando in quegli anni entrava nel vivo la bella stagione cambiava davvero tutto per me: le giornate volavano tra tuffi in mare, partite di pallone e di beach volley in spiaggia, caffè e gelati negli stabilimenti più belli della riviera e serate folli.
A proposito di serate, che poi erano nottate, ho messo da parte ogni tipo di pudore scegliendo di pubblicare questo scatto. La ricordo bene quella situazione: infischiandocene dei divieti, una sera di luglio (o agosto, ora non saprei dire) di sedici anni fa io e i miei amici ci armammo di bevande di vario genere scendendo in spiaggia e appostandoci tra gli ombrelloni del Jambo, un delizioso lido della città. Uno dei tanti appuntamenti deliranti del tempo, trascorsi tra risate, alcol e buona compagnia.
Se la memoria non m’inganna, quella sera buttammo giù parecchia sangria, preparata con estrema bravura da qualche elemento di un gruppo abbastanza ampio e spericolato al punto giusto, che comprendeva decine di ragazzi che tra loro si passavano pochi anni. Insomma, un gran bello spaccato di gioventù. Rispetto invece alla foto, non so proprio chi la scattò né cosa stavo combinando in quel momento. Di sicuro non mi stavo annoiando.
Per fortuna che Pescara è sempre a un passo, quindi raggiungibile in macchina in un paio d’ore. Ed è importante che lì vi siano ancora certe persone che, per me, restano indispensabili. Impaziente di tornare su quelle splendide spiagge.
Alessandro
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