Credo basti vedere pochi film con Marcello Mastroianni per rendersi conto del suo talento innato, della sua eleganza, della sua maestria, della sua versatilità, del suo fascino. Davvero difficile trovare, nel mondo dello spettacolo, artisti del suo calibro così completi e, al contempo, comunicativi.
Non metto in dubbio che, a livello cinematografico, il Marcello nazionale abbia avuto la fortuna di lavorare più volte con registi incredibili abili a metterlo in condizione di rendere al meglio. E non nego neanche il fatto che il compianto attore ciociaro, lieto anche di cimentarsi nel teatro pur dando la priorità alle produzioni legate al grande schermo, sia stato scelto per lavorare in pellicole caratterizzate da sceneggiature impeccabili. Tuttavia, ritengo ugualmente che Mastroianni abbia sempre caratterizzato con sensibilità, astuzia e fantasia ogni suo personaggio, rendendolo al tempo stesso simile e diverso da sé.
Circa un anno fa ho avuto il piacere di visitare la mostra a lui dedicata e allestita all’Ara Pacis. Spostandomi da una sala all’altra del museo romano mi sono reso conto di come Mastroianni abbia raccontato a suo modo l’evoluzione del nostro Paese. Vedere una scena de “I soliti ignoti” e, un istante dopo, una sequenza di “Una giornata particolare” non mi ha solo emozionato, ma mi confermato per l’ennesima volta il suo enorme “peso” in ogni film, la sua capacità di dare una piega precisa a un lungometraggio lasciando di fatto il segno.
Consapevole dei propri mezzi, Mastroianni era un professionista vero perché preparava al meglio qualsiasi interpretazione, nonostante la mole di lavoro fosse per lui puntualmente grande. Quando se ne andò, nel 1996, io ero un bimbo. Compresi il dolore provato dalla gente comune nonché dai suoi colleghi, ma di certo non potevo realizzare la gravità della perdita per il mondo intero.
Mastroianni ha regalato emozioni incredibili. Ha fatto ridere, commuovere, riflettere. Ha dato vita a personaggi destinati a rimanere impressi nelle menti degli spettatori anche attraverso una sola visione di un determinato film. Ricordo quante volte venne fatto il suo nome durante le varie lezioni di corsi di cinema all’università. Facile comprendere il perché.
Alessandro
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