Come un po’ tutti, credo, sono piuttosto legato agli Aerosmith di inizio carriera. Difficile d’altronde resistere al quel sound travolgente così come a quella scrittura efficace, per non parlare dei riff e dei soli di chitarra mozzafiato inventati da Brad Whitford e, soprattutto, Joe Perry. Rispetto però a tante altre band nate agli albori degli anni Settanta, Steven Tyler e soci sono riusciti a reinventarsi continuamente sotto ogni punto di vista (dal songwriting all’immagine). Se nel 1993 e nel 1997 il gruppo statunitense riuscì a confezionare degli album discreti come “Get a Grip” e “Nine Lives”, non può essere assolutamente snobbato il delizioso “Just Push Play” del 2001.
Un brano che mi lega tanto a quella raccolta di inediti è, per forza di cose, Jaded. Gli Aerosmith lo scelsero come singolo apripista e, a quanto pare, fecero bene. Perché se nel disco non mancano altre tracce straripanti e dal tiro micidiale, Jaded ha la capacità di convincere qualsiasi tipo di ascoltatore. Merito della sua freschezza, della sua immediatezza. Un taglio indubbiamente hard rock che, con sapienza e maturità, strizza l’occhio al pop.
Canzone esplosiva, ispirata, breve nella durata: la song in questione aveva (ed ha ancora oggi) gli ingredienti giusti per godere di un buon feedback da parte di radio e televisioni. Accompagnato da un videoclip niente male, questo pezzo mi convinse ben presto, tanto da rimanere incollato davanti alla tv quanto All Music o Mtv lo mandavano in onda. Bei tempi. E poi nel 2004 uscì pure il formidabile “Hokin’ on Bobo”. Che disco pure quello!
Alessandro
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