Pur non riuscendo a stare sul pezzo come prima a livello discografico, cerco di ascoltare nei limiti del possibile gli album di inediti rilasciati sia in Italia che all’estero. Quando scrivevo solamente di musica sulle riviste musicali mi era più facile sentire per intero dischi di ogni tipo. Oggi lavoro per fornire un’informazione diversa e meno legata al settore. Inoltre ho pochissimo tempo libero. Tutto questo mi fa perdere di vista tante produzioni interessanti che varrebbe la pena gustare con calma e descrivere nel dettaglio. Evidentemente non è il periodo per farlo.
Verso fine dicembre ho deciso di fare compere in città e con il mio caro amico e collega Francesco Sicheri sono passato alla Discoteca Laziale. Ottima occasione per prendere soprattutto album usciti nel 2016 di cui avevo letto grandi cose. Eccolo qui il mio bel bottino. “A Moon Shaped Pool” dei Radiohead, “Skeleton Tree” di Nick Cave & The Bad Seeds, “22, A Million” dei Bon Iver, “Ouroboros” e “Gossip In The Grain” di Ray LaMontagne oltre a “Star Wars” e “Schmilco” dei Wilco e a “In Your Honor” dei Foo Fighters. Come si può notare c’è in mezzo anche un po’ di roba meno recente (meglio approfittare delle offerte vantaggiose).
È rimasto fuori dalla lista “Spirit” di Amos Lee, purtroppo non presente sugli scaffali dei negozi di dischi della Capitale, almeno dalle parti di Termini. Poco male, vorrà dire che lo acquisterò in rete.
Uno come me fatica davvero a saziarsi quando si parla di musica. Se guadagnassi un buono stipendio comprerei tanto e in continuo. Per ora mi accontento e mi godo la bellezza di questo prezioso malloppo.
Alessandro
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