Oltre a mettere in fila album eccellenti, negli anni Novanta i mitici Blur hanno anche piazzato singolo favolosi, efficaci e fortunati. Ricordo con grande affetto Country House. Ricordo la geniale Boys & Girls. E poi ricordo Song 2, una sorta di inno per chi al tempo passava i pomeriggi a giocare a Fifa ’98 con la PlayStation. Tender era addirittura nel juke box del “mio” stabilimento balneare di Pescara, la città che mi ospitava durante la stagione estiva. Credo che quel pezzo si trovasse in una delle due compilation del 1999 del Festivalbar (se fosse il disco rosso o quello blu, ora non so).
Cosa dire invece di Coffee & Tv… Una canzone davvero bella, orecchiabile, dolce nel sound, godibile per le melodie. Una canzone prodotta con semplicità, con un delizioso giro di accordi e un bel bilanciamento tra le chitarre acustiche e quelle elettriche. Ovviamente il videoclip ha contribuito a dare maggior notorietà al componimento. Accadeva spesso negli anni Novanta, quando le immagini che accompagnavano le note avevano un peso importante, e in più s’investiva molto sui videoclip stessi, sia in termini di produzione che di idee. Coffee & Tv ha un video che non ha bisogno di commenti. È a dir poco gagliardo.
Quella confezione di latte animata che gira per la città mi faceva tanta tenerezza, ed affezionandomi a quel pupazzetto, nonché alla storia raccontata nel video, mi sono innamorato di un brano che risento sempre volentieri ancora oggi. Brano firmato da un gruppo inglese fantastico, capace di lasciare il segno nel corso di una grande carriera. Parlo di quella che arriva fino a “Think Tank” del 2003. Sui Blur di oggi non mi pronuncio perché non ho nemmeno sentito il loro ultimo album.
Alessandro
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