Sento sempre il bisogno di raggiungere una spiaggia. Non solo d’estate, ma anche nei mesi freddi, anche quando il lungomare è deserto. In riva al mare si trova tranquillità, si trova pace. Per me il mare è davvero una necessità, penso che non potrei mai vivere in una città senza mare. Non che Roma ce l’abbia, ma in pochi minuti ci si può arrivare. E questa è una fortuna.
Il mare culla, rilassa, rigenera, conforta. Sono cresciuto in un posto di mare come Pescara, località in cui trascorrevo le vacanze estive. Tre mesi l’anno, una goduria. Da lì il mare è divenuto la consuetudine, il posto dove mi sento più a mio agio, libero. Tra poco l’inverno farà posto ai mesi più caldi e questo basta a darmi gioia. Sapere che a breve sarà di nuovo tempo bagni e pomeriggi assolati non può che rasserenarmi.
Per la cronaca, questo scatto risale a un po’ di mesi fa. Litorale laziale stavolta, quindi tramonti che si spengono all’orizzonte. Su queste spiagge ho fatto falò e scritto anche testi di canzoni quando mi cimentavo nel ruolo di paroliere con i Capo Da Roha. Ma questa è un’altra storia, magari un giorno la racconto.
Alessandro
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