De André, Fossati, “Anime salve”

La collaborazione tra Fabrizio De André e Ivano Fossati per la realizzazione del disco “Anime salve” è senza dubbio una delle più affascinanti in tutta la storia della musica italiana. Si è scritto tanto su quel disco e sulla sua lenta gestazione. Si è detto delle presunte divergenze tra i due in fase di produzione, delle esigenze sonore di Faber, intenzionato a creare un qualcosa dal sapore mediterraneo, e della volontà di Fossati di aprirsi a sonorità e ritmi sudamericani. Al di là di questo e del percorso fatto dal disco una volta terminata la fase di composizione (in fase di registrazione subentrò il grande Piero Milesi), credo valga la pena sottolineare la grandezza infinita dell’album, ancora attuale in termini di musica e di contenuti. Un disco che va letteralmente oltre, fatto di nove meravigliosi episodi, tra cui la title-track, Dolcenera, Disamistade e Smisurata preghiera. Canzoni sublimi, con una ricerca testuale e musicale unica.

Anime SalveGià in passato De André aveva confezionato opere strepitose come “Crêuza de Mä” e “Le nuvole”. Ma con “Anime salve” riuscì a superarsi di nuovo. Anche Fossati non si risparmiò. Entrambi attraversavano un momento d’oro dal punto di vista creativo, forse erano all’apice della loro carriera (Fossati veniva da un capolavoro come “Lindbergh – Lettere Da Sopra La Pioggia” e si apprestava a sfornare “Macramè”). Insomma, non poteva che uscire fuori qualcosa di eccellente.
Mi vengono i brividi a pensarli insieme in studio, seduti uno accanto all’altro a buttare giù accordi e parole. È un po’ quello che ho sempre pensato della collaborazione tra Faber e De Gregori ai tempi di “Volume 8”: chissà cosa si dicevano, chissà com’era lavorare insieme a De André. Chissà se almeno avevano la percezione di essere al lavoro su un disco che sarebbe entrato di diritto nella storia.
Grazie infinite a tutti e due per quello che hanno tirato fuori. Grazie per il prezioso lavoro svolto. Credo che in quelle nove canzoni ci sia tutto.

Alessandro

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