Adoro ogni disco di Francesco De Gregori. Insieme a Fabrizio De André, Ivano Fossati e Francesco Guccini è uno dei miei cantautori italiani preferiti in assoluto. Sono legatissimo alla sua opera, sono cresciuto con la sua musica e apprezzo tutte le fasi sonore e “autoriali” da lui attraversate. Mi piace anche quanto da lui prodotto nella seconda metà degli anni Ottanta, nonostante riconosca che album come “Terra di nessuno” e “Mira Mare 19.04.1989” siano dei lavori un po’ sottotono, non ai livelli dei vari “Rimmel”, “Bufalo Bill”, “De Gregori”, “Titanic”, “Prendere e lasciare” e “Amore nel pomeriggio”.
Discorso identico per “Scacchi e tarocchi”, datato 1985 e contraddistinto dalla collaborazione con lo stesso Fossati, pronto a dare una mano per mettere a punto le dieci tracce finite poi nella raccolta di inediti. Nell’album c’è questo incantevole brano che, insieme a La storia, risulta essere un vero e proprio capolavoro, uno degli episodi più riusciti di “Scacchi e tarocchi”, struggente nella musica e nelle parole.
Ciao ciao è un pezzo che mi dà sempre i brividi, è legato ad un periodo molto difficile della mia vita a causa di un abbandono difficile da accettare. Riascoltandolo si aprono sempre certe ferite forse non del tutto chiuse, ma alla bellezza di questo brano davvero non resisto. Pur di rischiare di stare male, non riesco ad evitare di andare a sentirlo ogni tanto.
Meraviglioso, toccante. Un componimento che in tanti dovrebbero conoscere ma che, a quanto pare, non risulta essere troppo noto.
Alessandro
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