Ogni tanto mi ricordo di passare da queste parti. Ultimamente lo faccio davvero poco e mi spiace, anche perché ho sempre voluto un blog per così dire “serio”, e adesso che ne possiedo uno non riesco mai ad aggiornarlo. Pazienza, spero di rimediare nei prossimi mesi. Ci sono delle belle novità dal punto di vista lavorativo, magari ne parlerò più avanti, e questo ha cominciato a rendere sempre più frenetiche le mie giornate da gennaio ad oggi.
Tra una cosa e l’altra trovo almeno il modo di sentire qualche disco straordinario. Alcuni mesi fa, credo fosse fine dicembre, con un po’ di risparmi mi sono comprato gli unici due album finora realizzati da quel genio di Justin Vernon, alias Bon Iver. Non mi sembra ancora vero che sul mio scaffale in soggiorno ci siano adesso “Bon Iver, Bon Iver” e soprattutto “For Emma, Forever Ago”, un album straordinario, uscito nell’ormai lontano 2008, che riascolto proprio adesso in questo pomeriggio di quiete scandito da una pioggia battente che sa di tutto tranne che di primavera, tranne che di metà marzo.
“For Emma, Forever Ago” ti trascina direttamente nell’America del nord più ancestrale e misteriosa. Ci senti dentro il gelo del Winsconsin, le strade vuote ricoperte di neve in incredibili mattinate di sole. Si tratta di un disco che Vernon ha scritto e registrato in perfetta solitudine, nel suo studio situato ad Eau Claire. Le nove canzoni che lo costituiscono sono avvolte da una malinconia profondissima eppure gradevole, qualcosa che non deprime e non annoia, ma anzi suggestiona.
Ho conosciuto il progetto Bon Iver nel 2011, nel periodo in cui venne pubblicato il secondo e meraviglioso “Bon Iver, Bon Iver”. Mi capitò di leggere parecchie recensioni sui vari mensili di musica. E devo dire che mi bastò sentire un paio di canzoni al volo per comprendere la qualità impressionante del suo leader, quel Justin Vernon che secondo me, negli anni a venire, tirerà fuori ancora un sacco di capolavori, con o senza lo pseudonimo di Bon Iver.
Non si è capito bene se nel corso di quest’anno uscirà un nuovo disco, e non si sa nemmeno se il progetto andrà avanti o si rilancerà sotto un altro nome. Staremo a vedere. Nel frattempo continuo ad immergermi nella bellezza di “For Emma, Foreve Ago”.
Alla prossima.
Alessandro
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